"Lettere d'amore nel frigo" di Luciano Ligabue

Titolo: Lettere d’amore nel frigo
Autore: Luciano Ligabue
Genere:77 Poesie
Anno: 2006 Einaudi
Pagine: 179

Dopo la raccolta di racconti “Fuori e dentro il borgo (1997) e il romanzo La neve se ne frega (2004), Luciano Ligabue dà alle stampe il suo primo libro di poesie, “LETTERE D’AMORE NEL FRIGO” (prefazione di Nico Orengo), per Giulio Einaudi editore.
Le 77 poesie che compongono la terza fatica letteraria di Luciano segnano un esordio ma, in qualche modo, anche unritorno al Ligabue delle origini, il Ligabue dei primi album e dei racconti di “Fuori e dentro il borgo” più che del romanzo “La neve se ne frega“, il Ligabue che riscopre il gusto di raccontare persone e personaggi.

Per Luciano Ligabue le canzoni non sono poesie in musica. Sono canzoni, un’altra cosa. A maggior ragione, le poesie non sono canoni senza musica. Sono – questo sì – un altro modo di raccontare storie ed emozioni. Queste parole segnano un esordio ma, in qualche modo, anche un ritorno al Ligabue delle origini, il Ligabue dei primi album e dei racconti di Fuori e dentro il borgopiù che del romanzo La neve se ne frega, il Ligabue che riscopre il gusto di raccontare persone e personaggi. C’è il padre morente, il figlio che cresce, ma anche la strana insegnante di educazione fisica, e l’antipatico Marzio, c’è “B” che “è tornato | è morto | ma si era sbagliato”, c’è la bambina scappata di casa tanto tempo fa. Non solo storie. Una raccolta che alterna analogie e rimandi a improvvisi “intervalli”. Poesie che non hanno una morale – ci mancherebbe – ma che non hanno paura ad affermare che nella vita occorre “accettare meraviglia” ed essere, sempre e comunque, come “un paio di farfalle | dure a morire”. Testi che riconoscono nei maestri della poesia americana del Novecento un punto di riferimento, dai quali Ligabue – come ogni allievo che si rispetti – si allontana subito. Perchè la sua voce, anche nelle poesie, è inconfondibilmente e solo sua.